lunedì 17 maggio 2010

dietro la rete...

Un intreccio di vasi sanguigni o di nervi. Cadere nella rete, negli imbrogli, nelle insidie, negli inganni in cui giornalmente ci ritroviamo coinvolti. Oggi la rete è divenuta metafora della conoscenza e della comunicazione. Dall'universo della mente (rete nervosa) a quello della società (reti sociali). L’artista/pescatore è consapevole che non possiederà mai la fonte del suo lavoro creativo, il mare.
Nella sua rete finirà di tutto, sta a lui dividere e fare le sue scelte.

domenica 2 maggio 2010

“L’Impresa con le mani di cartone”


Io racconto le stranezze del mondo, io scrivo su pezzi di cartone le storie del vivere comune, io sono l’anima nera di una matita. Io napoletano dalla nascita.
Questa "malformazione" mi accompagna da sempre, come un marchio registrato. Mi accorgo che è duro evidenziare il lato migliore, ma il confronto è sulla strada e non nei bordelli dei pochi eletti, nei bei musei civici cittadini, dove i soliti mercanti dell’arte dettano le loro opinioni. Nel mondo delle dolci visioni e delle strane illusioni non sono certo “il primo venuto” ma sicuramente il secondo.
Il mare è a pochi metri da questo luogo. La barchetta di cartone è approdata grazie alla sensibilità di un assessore. Questo diventa il posto ideale, per una esposizione come la mia. Qui si lavora, si muove la fantasia, si sporcano le mani. Le mani essenziali per i lavori di abilità, indispensabili per rendere espressivo il nostro stato d’animo. Sono a La Bulla, dove per entrare non si pagano sette euro, ridotto tre e cinquanta, gratis per i bambini al di sotto di un anno. Dove non ci sono pipistrelli con ricetrasmittenti che ti impediscono anche di respirare quando ti avvicini troppo ai miliardi incastrati sulle pareti o adagiati sui pavimenti.
La cultura non può essere inscatolata e indirizzata a pochi eletti, ma è la base per la crescita di un paese civile.
Le opere sono realizzate prevalentemente con un materiale definito “povero”, facilmente lavorabile e reperibile. Nel nostro mondo seriale e industrializzato, nell’era digitale, “costruire” un opera pezzo per pezzo, come di solito uso fare, diventa un evento, una magia.
Anche la mia è un‘impresa. Rianimo cartoni che, come attori recitano un soggetto scritto dalla realtà e che molte volte reclamano la loro autonomia dalla mia idea di rappresentazione.
Per il resto la vita scorre tranquilla, non c’è traffico, la malavita è assente, i politici sono al servizio dei cittadini, l’aria è respirabile, tutti hanno un lavoro, il mare è pulito, il sole ci dona l’energia alternativa.
Mi direte ma questo è un sogno ? Si, e se “i sogni son desideri”, come canta Cenerentola nel film della Disney, allora basta crederci e “il sogno realtà diverrà”…
la scarpetta del sogno