martedì 10 luglio 2018

ART STAYS

Dominikanski Samostan [Ptuj-Slovenija]

le opere presenti alla mostra Fragile















ART - Ovvero sublimazione, passare dallo stato dell'inconsapevole contraddizione a quello dell'eterna illusione.


















AUTORITRATTO CON TRACCE DI MATERIA - Il volto di un artista non è altro che il suo lavoro visionario. Sul cuscino si agitano i pensieri.















FRAGILE - Un taglio! L'artista guarda all'infinito anche se vorrebbe avere una relazione seria con la materia.














SIGMUND - La terra uno spazio sacro dove l'uomo può specchiarsi e raccontarsi. Dove si interroga sulla propria identità e vede le sue certezze infrangersi.



















IL SOGNO DI PENELOPE - Una trama da intrecciare, la forza mentale che non si arrende di fronte alle difficoltà. La donna creatura creativa.

Sui cuscini poggiano i pensieri ma non riposano le idee...

giovedì 5 luglio 2018

ART STAYS - FRAGILE

Si inaugura domani la 16° edizione del più grande Festival sloveno dedicato alle arti visive Festival Art Stays dal titolo FRAGILE.

FRAGILE è la mostra internazionale collettiva curata da Marika Vicari e Jernej Forbici al Monastero Dominicano. Per la prima volta le installazioni, sculture e video di Ai Weiwei, Banu Cennetoglu, Polona Demšar, Federica Ferzoco, Maria Teresa Gonzalez Ramirez, Laloba Anna Crescenzi&Renata Petti, Masbedo, Mladen Miljanovic, Andrea Morruchio, Boštjan Novak, Artsiom Parchynski, Giuseppe Piscopo, Patrizia Polese, Santiago Sierra, Rósa Sigrún, Andrea Tagliapietra, Alice Zanin e dialogheranno tra loro sulla fragilità dell'arte, della materia, dell'uomo, delle sue relazioni e del nostro futuro.


venerdì 9 marzo 2018

il dubbio...

Quando scrivo non so dove guardare, ho i dubbi anche sugli occhi. Ci sono parole che non ho mai pronunciato? Pensieri che non ho mai immaginato?
Qualcuno diceva che noi esistiamo perché mettiamo in discussione la realtà. Nella riflessione spesso viene meno la certezza. L’ansia e la preoccupazione bloccano l’azione. Non riusciamo a reagire! Aspettiamo un segno che non arriva. Abbiamo staccato petali di povere margherite per sapere se corrisposti in amore. Siamo vulnerabili e portati all’errore. Esitanti come il principe di Danimarca.
Amiamo abitare in noi stessi, nella ripetitività delle nostre azioni, così da lasciare riposare la mente. Evitiamo i nuovi stimoli, che alcune volte, possono farci perdere quel senso di sicurezza. Essere indubitabili ci rende unici ma può far sorgere problemi di convivenza. Chi non ama mettersi in discussione può nuocere gravemente alla salute degli altri. Si pensi per un attimo a chi è convinto della propria immortalità, di essere stato eletto per volere di un Dio sconosciuto o addirittura nato di razza superiore. Si pensi alla follia di un dittatore, agli estremismi, agli integralismi, ai massacri che solo la mente di chi non ammette discussioni può rendere reali. In quale luogo si diventa improbabili? C’è un tempo in cui il sapere e le convinzioni hanno momenti di sbandamento? Non c’è dubbio che così ci inoltriamo in un campo dove l’intelligenza semina solo ostentazioni e ostensioni di idiozie. Dove gli uomini di cultura vogliono raccogliere solo verità. Dove pontili galleggianti giallo/arancio diventano opere d’arte. Dove i giudici espongono le tavole della legge, che è sempre uguale per gli altri. Dove i buoni propositi ritornano indietro su un aereo di stato.
Dove le bandiere sventolano sui pennoni più alti. Dove i cani vengono sempre abbandonati nei mesi estivi. Dove il regno di Dio risiede nell’alto di un superattico. Dove tra i due dubitanti solo il terzo vive [...?]