venerdì 9 marzo 2018

il dubbio...

Quando scrivo non so dove guardare, ho i dubbi anche sugli occhi. Ci sono parole che non ho mai pronunciato? Pensieri che non ho mai immaginato?
Qualcuno diceva che noi esistiamo perché mettiamo in discussione la realtà. Nella riflessione spesso viene meno la certezza. L’ansia e la preoccupazione bloccano l’azione. Non riusciamo a reagire! Aspettiamo un segno che non arriva. Abbiamo staccato petali di povere margherite per sapere se corrisposti in amore. Siamo vulnerabili e portati all’errore. Esitanti come il principe di Danimarca.
Amiamo abitare in noi stessi, nella ripetitività delle nostre azioni, così da lasciare riposare la mente. Evitiamo i nuovi stimoli, che alcune volte, possono farci perdere quel senso di sicurezza. Essere indubitabili ci rende unici ma può far sorgere problemi di convivenza. Chi non ama mettersi in discussione può nuocere gravemente alla salute degli altri. Si pensi per un attimo a chi è convinto della propria immortalità, di essere stato eletto per volere di un Dio sconosciuto o addirittura nato di razza superiore. Si pensi alla follia di un dittatore, agli estremismi, agli integralismi, ai massacri che solo la mente di chi non ammette discussioni può rendere reali. In quale luogo si diventa improbabili? C’è un tempo in cui il sapere e le convinzioni hanno momenti di sbandamento? Non c’è dubbio che così ci inoltriamo in un campo dove l’intelligenza semina solo ostentazioni e ostensioni di idiozie. Dove gli uomini di cultura vogliono raccogliere solo verità. Dove pontili galleggianti giallo/arancio diventano opere d’arte. Dove i giudici espongono le tavole della legge, che è sempre uguale per gli altri. Dove i buoni propositi ritornano indietro su un aereo di stato.
Dove le bandiere sventolano sui pennoni più alti. Dove i cani vengono sempre abbandonati nei mesi estivi. Dove il regno di Dio risiede nell’alto di un superattico. Dove tra i due dubitanti solo il terzo vive [...?]


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